L’arrotino: mestiere antichissimo, nato in epoche in cui far arrotare, anziché gettar via, un coltello non più tagliente era la prassi.
Una storia la nostra che inizia nel Luglio del 1843 quando venne rilasciata a Davide Lauri una carta di circolazione che permise al teramano di poter recarsi nel Regno di Napoli per apprendere maggiori segreti sull’arte dell’arrotare coltelli.
Poi venne Pietro Lauri e il quale, per venire ai tempi nostri, “ereditò” dal nonno l’attività artigiana per successivamente passò a Pierino Lauri al quale nel 1949 si affiancò Dario Di Attanasio che vi rimase fino al 1979.
Dario lavorò per circa 60 anni anche con una esperienza all’estero in Venezuela.
Dario era solito raccontare le difficoltà dell’inizio del nuovo lavoro.
“Usavo gli occhi per carpire i segreti del mestiere, non mi perdevo un solo passaggio, dallo smontaggio delle viti, all’affilatura, all’ultimo momento quello della prova di taglio”
“Cercavo il lavoro casa per casa, e quindi correvo ad affilare e ad arrotare. Successivamente percorrevo la strada all’inverso per riconsegnare la merce.
Quante volte la notte mi sorprendeva dinanzi alla ruota, che girava e girava“
Un mestiere antico, ma anche duro.
Poi l’apertura di un negozio di proprietà. Un passo avanti importante ma, nello stesso tempo, anche decisivo per poter dare continuità ad un lavoro impegnativo e che poggia sempre sui particolari.
Nel 1989 Dario venne affiancato dal figlio Alessandro che dopo il decesso del capostipite, 2010, ha preso da solo le redini della coltelleria di via Oberdan.
Il cambio generazionale ha provocato un altrettanto cambio di passo.
Così l’attività di affilatura svolta in un quella che era solo una bottega di coltelli, forbici, ferri da taglio ed articoli da barbieri, è andata ad estendersi oggi ad attrezzi e lame per la cucina, casalinghi e cura della persona.
Con Alessandro Di Attanasio c’è stata la commercializzazione di diverse categorie di prodotti, come la vasta gamma di torce e articoli per attività outdoor, ma la vecchia mola continua a girare nel retro del negozio.
La nostra storia ci ha forgiati come la migliore delle lame e ci accompagna nella nostra attività di tutti i giorni, e racconta di un servizio di affilatura che è diventato “arte”.
Arte messa a disposizione dei grandi complessi alberghieri, per i privati, per le cucine dei ristoranti e per chiunque abbia bisogno di affilare le proprie lame.
“L’esperienza accumulata stando a fianco di mio padre ha rappresentato e rappresenta un bagaglio importante sul quale poggia il mio destino.
Sono consapevole di portare avanti un lavoro specifico, una tradizione che prosegue nel tempo, per quanti sanno che il mestiere da me è di famiglia.
Una tradizione che la clientela ha apprezzato negli anni e tutt’oggi continua ad apprezzare, perché si affila e si arrota come allora quando c’era mio padre.
Passione dinanzi alla ruota. Passione condita da piccoli segreti che papà mi ha trasmesso. Ed io come lui ho utilizzato gli occhi per carpire i segreti dell’affilatura che resta eseguita a “regola d’arte”.
Mentre la vecchia mola continua a girare con l’abilità di mani callose, forgiate da esperienze e da segreti che restano alla base di una antico mestiere, l’arte dell’affilatura, tramandata da padre a figlio continua a rinnovarsi ancora oggi al centro di Teramo.
Fin dalla tenera età, Alessandro ha cercato di trasmettere l’amore per la lama e la passione per il lavoro a suo figlio, Dario.
Una nuova generazione a cui tramandare tutti i segreti dell’arte che accompagna la famiglia Di Attanasio da oltre 70 anni.
“Il continuo susseguirsi di clienti nuovi ma soprattutto datati rappresenta il migliore sigillo di garanzia per l’attività. Significa che la tradizione prosegue, che abbiamo saputo seminare con professionalità, serietà ed onestà.
Una continuità che mi aiuta a tramandare il ricordo di questa figura caratteristica di arrotino, l’immagine di forte intensità di mio padre che rimarrà per sempre nella storia e nel cuore“.